Una bambina camminava scalza sul liscio ciottolato che la pioggia ed il tempo, gli angoli acuti, avevano addolcito. Con il padre stretto nella mano, mentre il giorno imperava nel cielo, guardò lontano, molto lontano. - Guarda papà i monti, quelle cime oltre i boschi, oltre i pascoli – indicò lei con il dito, alzando la piccola mano - Cos'è papà, è un confine? - chiese - Finisce il mondo lì? – allungando quel "lì" come una gomma da masticare. Il padre si fermò, le si accovacciò accanto e sorrise. Sorrise così intensamente che socchiuse gli occhi. - Ecco, chiudi gli occhi anche tu, Sarobina, prova ad immaginare le vette di quelle montagne all'orizzonte, riesci a vederle? – La bambina socchiuse gli occhi timorosa, strinse le palpebre con forza, coraggio e chiuse i pugni in sé. Poi, con un gran sorriso rispose - Sì, papà! Le vedo, le vedo! – con entusiasmo. - Ora - disse il padre rivolgendo lo sguardo all'orizzonte - prova, immagina il cielo, ci riesci? – - Sì papà, ci riesco – Il padre, che non aveva mai lasciato la mano della figlia - Bene, apri gli occhi e indicami la fine del cielo – La bambina guardò lontano, oltre i tetti delle case, oltre i frutteti e boschi di alberi dai nomi sconosciuti e misteriosi. Pensierosa si voltò, scrutò e disegnò con lo sguardo quella linea lontana, in tutte le direzioni
- Ma papà, il cielo non ha fine – scrollando le spalle Il padre si alzò in piedi, accarezzò il viso della bambina – Sarobina, non stupirti che una cosa possa finire, meravigliati di tutto quello che non ha fine – La bambina ascoltò la voce del padre e, ripensando a quelle parole, sorridendo disse
– Che buffo che sei papà quando parli così! -
- Lo stupore, la meraviglia della bellezza, non si riesce a stringere nelle mani. Spesso non ti accorgerai che ti passerà accanto, ma è quella alla quale dedicherai una vita nel cercarla. –
I due, padre e figlia, si rimisero in cammino sul ciottolato che il tempo ha addolcito. La bambina, scalza – Che buffo che sei papà! -
Kommentare