Si parlava con un amico della vita e dell'aldilà
come se fossero luoghi da visitare,
come se fosse normale, necessario,
trovare un certo ordine nei propri pensieri
prima di morire.
Grandi silenzi fortificavano il sorseggiare
del proprio barolo, riflessioni mute,
dove le espressioni del viso seguivano
i propri pensieri come un violinista
segue l'andare dell'archetto sulle corde.
- Verrai al mio funerale? - mi chiese
- Si, ma solo se prima verrai tu al mio. - risposi
Né io andai al suo, né lui verrà mai al mio.
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