Esitano i lunghi pioppi
distolti dal cheto giacer
da la fredda tramontana
quand' ormai, spoglia la betulla
s'alza dal perlaceo manto de le foglie sue
che 'l tempo ha mietuto
Ferito il salice
ricurvo sul destino ameno di ricordi
porge le fronde ne l'imperituro sforzo
com' un arco i crini prega
e
dal blandire or ch' é manifesto
al ridondar dei passerotti d'intorno
nel lieve disincanto, nasce lieto un canto
Di lì, paco il selciato facea l'occhi
all' increspar d'un laghetto
facondo verde e speranza
Ancor infuria il vento
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