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Immagine del redattoreRoberto Ernesto Pacis

Lì dove sempre



Ti stringo le mani

e ne rapisco il fremito

le sento trasalire

Come foglie respinte dal vento

morte, fredde sotto le mie dita

si gualciscono

Le carezzo, delicate, sottili;

ora forti e perse

come nei desii, quand' il timore preme

Ancora

lentamente scendo fra le sue dita

le sento stringere, chiudersi in me

e obliare il movimento

Mi dicono: resta, non capisci?

Come un uccello ferito mi dimeno, becco

Per liberarmi da quella morsa

che mi soffoca e spegne il desio, arretro

Poi, le forze vengono meno

sono arreso e ne cerco lo sguardo

non lo trovo.

E' la mano mia, come fiamma

trema

poiché perso sono nel timore

che tutto finisca

Solo

vagare come una carezza tesa

sulle sue dita

nella mia esilità, io stringo più forte

serrando quel morso

che ora non dole più

Gli occhi suoi, come gemme

il buio rivela, lì

dove sempre giace.



Fremito = tremito, tremare

Trasalire = sobbalzare

Obliare = oscurare, bloccare

Dole = duole, dolore, fare male

Giace = stare sdraiato, rimanere, (giacere, fare l'amore)

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