Domani quando nascerò papà non esser triste le lacrime dal tuo viso in un cielo d’acquerello Cosa farai ora, cosa farai domani Raccogli con una mano i desideri fiorisci quei fiori come sorrisi. Domani il sole non scalderà le mura di questo cuore dove le mie mani hanno disegnato sogni di una vita appena accesa come la fiamma di quella candela che brucia ma non scalda riluce come una goccia di rugiada sui petali appena schiusi come un alba. Domani sarò un fascio di rose
che le tue lacrime han tolto le spine come i giorni di chi l’attende appesi, dimenticati, muti morenti nell’amore di un sorriso Un sorriso che domani quando mi sveglierò, papà stringimi forte Non bussare a quella porta che è muta, lasciala aperta cantami le tue canzoni, leggimi i tuoi sogni al lume di quella candela, mentre sottovoce lo sguardo muore, fino dove il cuore nasce fin dove l’amore batte Non chiamare, non chiamare, non urlare il mio nome nelle tue emozioni Il mio nome è scolpito in questa terra che le tue lacrime bagneranno che la vita splenda, dal viso scenda quella lacrima dolce che sulle tue labbra ti parlerà di me Cosa farai ora, cosa farai domani Domani è un abbraccio nella gioia di un sorriso nel pianto di un bambino quando nascerò sarà, ora E domani sarà una vita nuova, papà e lasceremo quelle lacrime al vento dei ricordi sul ciglio di quella porta muta di quella finestra aperta sulla vita Papà aprila e grida il mio nome, ora.
Comentarios