Quando la stanza rimarrà vuota
e le ombre allungheranno i silenzi,
l’inchiostro incresperÃ
i solchi nitidi e immobili
dei passi che ho lasciato cadere,
come vesti abbandonate
che tingono la stanza
della mia presenza.
Quando poserai gli occhi
sulle orme che ho scritto per te,
non togliere la polvere
e lascia che le ombre
pesino sulla tua voce,
indossale,
come la seta d’autunno
veste i colori.
Quando tra le dita,
terrai le parole
che riempivano quella stanza,
ti sentirai nuda,
e della pelle che ho cucito per te,
ne ricamerai una lacrima
per poterla stringere
come un addio i ricordi.
Dipingerai quella porta socchiusa,
rincorrendo un sospiro
che t’arde il fiato
e nella nebbia, come un ruscello,
i ricordi bagneranno
il dorso delle tue mani.
Di tanto in tanto l’aprirai,
ancora e ancora una volta,
vedrai le mie parole
sfumare in controluce,
dove la nebbia
profuma di desiderio.
Tra quelle ombre tenui e polverose,
sarò lì, luce
nel ricamo che vive,
spigoloso e polveroso,
rigoglioso,
come il canto degli olmi d’autunno.
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