Ho vagato per giorni
cercandomi negli anfratti della roccia
nella desolazione di volti sconosciuti e pigri
Ho vagato chino nei deserti
tracciando l’arida terra e
fra le pieghe di quei granelli arroventati
arrovellati come pensieri
sconsolati
ho visto la pianura innalzarsi a monte
la salita culminare in discesa
e poi ancora ascesa
Per giorni
ho visto la terra farsi fuoco e gelo
la notte durare quanto una vita
il cielo tingersi d'alba e tramonto e
in ogni sole e luna, ho cercato
Ho navigato, come solo nei sogni lo si può
cercando di lenire le increspature del mare e
nell’acqua troppo sapida, la sete il mio vagare
ha cresciuto silenzi
Il desiderio diviene pungente
dal fiato il dolore
mi ritrovai riflesso nel suo disprezzo che
taceva gemiti e vergogna
M’alzai e rivestii il mio passo
ora che il viaggio era nel mio cuore
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